Da Orizzonte Scuola
Comunicazione Indire – La Regione Siciliana è prima in Italia per numero di collaborazioni didattiche. Quattro istituti siciliani si aggiudicano i premi eTwinning 2020
È alto il numero dei docenti registrati, con 9611 insegnanti iscritti, mentre i progetti didattici fra scuole sono arrivati a 5.026.
Fra le scuole eTwinning della Regione Siciliana anche quattro istituti vincitori del premio nazionale eTwinning 2019, sul totale dei 10 premi che saranno assegnati domani alle scuole italiane nell’ambito della Conferenza Nazionale online in diretta streaming dalle 15.30 sul canale Youtube.
I progetti premiati eTwinning delle scuole della Sicilia
Un riconoscimento è nella categoria Scuola dell’Infanzia e va al progetto “One step recycling one step STEM”, realizzato dalle docenti Domenica Recupero, dell’Istituto Comprensivo “Militi” di Barcellona Pozzo di Gotto, Messina e Rosa Giuseppa Garofalo, dell’Istituto Comprensivo “Padre Gabriele Maria Allegra” di Valverde, Catania. Il progetto ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare i piccoli alunni della scuola dell’infanzia ad assumere comportamenti attivi di rispetto e di protezione verso l’ambiente, acquisendo allo stesso tempo capacità di pensiero analitico, critico e di risoluzione dei problemi. Attraverso il progetto i docenti hanno cercato di sviluppare anche la capacità di collaborare e di lavorare in gruppo. I bambini hanno anche imparato a utilizzare strumenti del web 2.0 divertendosi. Sono stati realizzati diversi prodotti collaborativi attraverso le attività online ma i piccoli si sono impegnati anche in attività creative nel lavoro in classe utilizzando materiali riciclati.
Un premio è stato assegnato nell’ambito delle Categorie speciali, ovvero quei progetti che comprendono classi di età diverse. Il riconoscimento è andato al progetto “A light on the sea” realizzato dalle classi delle docenti Graziella Filippone, Eleonora Alicata, Giuseppina Sciascia e Gabriella Pappalardo, del 2° Istituto Comprensivo “O.M. Co rbino” di Augusta, Siracusa. L’idea del progetto è stata quella di creare una rete di storie, tradizioni, culture legate al mare fra città europee che hanno un faro nel proprio territorio. Le classi hanno potuto così imparare a conoscere il mare e la sua cultura, per amarlo e rispettarlo. I docenti hanno voluto intendere la luce dei fari come superamento di distanze, come luce di conoscenza, immaginazione, di riferimenti e legami che i bambini possono trovare nella scuola, nel territorio di appartenenza e non solo, sentendosi cittadini europei oltre i confini della propria terra. Il progetto ha permesso alle classi partner di Polonia, Grecia, Regno Unito, Francia, Romania e Portogallo di creare un grande laboratorio a distanza tra scuole per raccogliere storie, esperienze, giochi, realtà e sogni.